La passione smisurata per la musica, concerti e serate al pianoforte, locali, teatri e la mia discografia.
Respiro note e melodie da quando da bambino osservavo il mio papà autodidatta suonare Chopin e Beethoven.
Ho suonato nei migliori pianobar di Roma e location di prestigio in Italia, convention e catering, tour con altri artisti come Tiziana Rivale, Stefano Masciarelli, Wilma Goich, Claudio Saint-Just, dal 2008 sono pianista e percussionista della banda musicale del comune di Roma.
Ho presentato i miei brani pop, interpretati da mia figlia Arianna a Sanremo per le nuove proposte, al teatro Ariston e al Palafiori, suonando nei maggiori teatri di Roma come il Parco della musica, il teatro Argentina, il teatro Olimpico e l’Eliseo.
Sono stato ospite in varie trasmissioni tra cui il Roxy bar di Red Ronnie e un mio brano pop è stato anche apprezzato e trasmesso dal TG2 RAI, oltre ad essere presente nei digital store e in alcune radio con i miei brani.
La musica, non solo passione ma anche il mio lavoro da 35 anni, pianista, tastierista, cantautore, arrangiatore, compositore.
Dopo questa breve presentazione, mi trovo a parlare di una nuova conoscenza che nel 2017 mi attendeva dietro l’angolo.
Questa volta non si trattava di un artista con cui collaborare ma un “disturbo” inaspettato che ha cominciato a fare capolino mentre suonavo il pianoforte.
La prima ad accorgersene è stata mia moglie che notava un abbassamento del polso sulle tastiere e conoscendo il mio carattere “musicale” istrionico, dubitava fosse un atteggiamento propenso all’estetica e dopo un’attenta osservazione ci siamo accorti che questo movimento cominciava a diventare persistente nel tempo fino ad inibire parzialmente l’articolazione del dito medio nella mano destra.
Persisteva un’articolazione a martello che in un gioco di compensazione tra avambraccio, polso e dita della mano destra, comportava difficoltà ad articolare questo dito e nel tempo il movimento del polso si è trasformato in deviazione ulnare inibendo la fluidità dell’articolazione anche dell’anulare e del mignolo.
Non ho mai smesso di suonare perché la musica è sempre stata passione, sfida e soprattutto benessere.
La distonia si è insinuata nei miei movimenti di precisione e non nei macro movimenti, come nel giocare a tennis o padel in cui il polso segue il movimento del braccio e non ha contrazioni involontarie.
Nella quotidianità l’extra rotazione del polso è sempre presente anche a riposo, l’intensità e la frequenza variano probabilmente in base allo stato emozionale o alla stanchezza mentale o fisica.
A livello medico ho iniziato con la fisioterapia tradizionale nel 2017 senza riscontri positivi.
Nel 2018, tramite un attento studio del prof. Giovanni Fabbrini, con il quale collaborava mia moglie, si è compreso si trattasse di distonia focale del musicista.
Dopo due tentativi non andati a buon fine con l’utilizzo del botulino, mi è stato consigliato di intraprendere un percorso di riabilitazione presso il “suo” Dipartimento di Neuroscienze Umane e così sono finito nelle mani delle terapiste occupazionali,
Dott.ssa Anna Berardi e Dott.ssa Francescaroberta Panuccio.
Una scommessa sia per loro che per me !!!
Durante i trattamenti, tra professionalità e fantasia, sperimentazione e innovazione propongono esercizi manuali e sensoriali di vario livello di difficoltà, finalizzati a far “stancare” avambraccio e polso ed inibire l’iperestensione dello stesso.
A distanza di oltre due anni di intenso trattamento posso ritenermi soddisfatto dei piccoli miglioramenti avvenuti nel tempo.
Le contrazioni muscolari involontarie del polso destro in alcune situazioni diminuiscono o addirittura si arrestano per qualche ora nel corso di una giornata.
Nella pratica quotidiana riesco a fare cose che prima facevo con difficoltà, cose banali che nella normalità non ci si fa caso, come il lavarsi i denti, girare la forchetta e portare buste della spesa ecc.
C’è ancora tanto da fare perché il problema della distonia probabilmente non scomparirà mai ma posso ritenermi fortunato di riuscire ad affrontare le giornate con spirito positivo e suonare anche dei brani di musica classica che fino a qualche mese fa non ero più in grado di fare sebbene il mio lavoro si concentra più sulla musica leggera.
Tra scetticismo iniziale e sfida al nuovo percorso, con curiosità e leggerezza continuiamo il lavoro intrapreso fiduciosi in un domani migliore.
Aggiungo una cosa e credo sia la piu’ importante: la distonia e un intervento chirurgico subito nel 2022 con il quale sono riuscito a vincere un nemico “silente” che aveva la “residenza” nel mio corpo, mi hanno permesso di vincere la sfida di cui parlavo all’inizio.
Comporre un brano o una canzone ed eseguirli in pubblico sono la mia più grande soddisfazione.
Sono onorato di essere stato scelto come testimonial e concertista del convegno organizzato il 18 giugno u.s. relativo al percorso riabilitativo nella distonia focale della mano del musicista presso l’aula di Ortopedia all’università La Sapienza di Roma, durante il quale ho eseguito alcuni brani strumentali dal mio ultimo album SENSAZIONI.
Posso affermare con orgoglio che: “INSIEME SI PUÒ FARE”.
Scienza e musica, due mondi simili che si fondono tra inventiva e fantasia, per “APRIRE LE ALI DEL CUORE”.
Ringrazio:
– il prof. Giovanni Fabbrini che mi ha permesso di scoprire un mondo nuovo dove operano persone che stimo;
– il team del Dott. Giovanni Galeoto e tutte le terapiste occupazionali con cui mi confronto nelle sedute di terapia, Francescaroberta, Anna, Rachele, Desirée, Ottavia, Matilde, Alessandro.
Luigi Petruzzi